martedì 13 febbraio 2007

Nasce un comitato etico, trasversale a partiti e schieramenti, che possa essere di sostegno agli operatori e agli utenti di Teseo.

Nel marzo 2006 otto soci lavoratori della Cooperativa Teseo, tra cui alcuni soci svantaggiati, hanno denunciato il Presidente, Rogondino Michele, ed il suo Consiglio di Amministrazione, esasperati per abusi ed irregolarità nella gestione della cooperativa, prepotenze e vessazioni subite per anni, consapevoli del rischio di perdere il loro posto di lavoro come infatti puntualmente è accaduto: nei mesi successivi uno dopo l’altro sono stati tutti licenziati in tronco ed esclusi da soci.

Nonostante le difficoltà e i disagi, i soci hanno intrapreso diverse azioni legali, penali e civili, tra le civili: denunce alla Direzione degli Enti Cooperativi presso la Direzione prov. del Lavoro a Bari, alla Direzione Generale della ASL BA/5 e al Tribunale Civile di Bari con la richiesta di ispezione straordinaria e commissariamento della cooperativa. Tutte azioni che i soci esclusi sono determinati a portare fino in fondo, chiedendo, oltre alla riconoscimento dei loro diritti e dignità di lavoratori, quella democrazia e trasparenza che non c’è mai stata. Inoltre tutti i soci in questione fanno parte dell’equipe psico-socio-sanitaria della Comunità Terapeutica Teseo e sono: il responsabile della sede Matteo Andriani, la responsabile dei servizi di accoglienza Liliana Tissino, l’ass. soc. e pedagogista dr.ssa Maria Angela Corcione, l’educatrice prof. Marisa Taliente, il responsabile del laboratorio di restauro e falegnameria Valentino Locorotondo, gli ergoterapisti Marcello Carico, Giuseppe Guerrieri e Lucio Malerba, i lavoratori non soci Giuseppe Avolos e la psicoterapeuta dr.ssa Florinda Romanazzi.
L’amministrazione della cooperativa Teseo non ha provveduto a tutt’oggi a sostituire il personale licenziato dell’equipe, né è presente in alcun modo nella sede operativa di via Monopoli, per cui se non andassero volontariamente gli operatori in questione, i ragazzi sarebbero lasciati soli. Malgrado questa difficile situazione né gli operatori né gli utenti abbandonano la sede residenziale della Comunità, che è quindi a tutti gli effetti “occupata”.
Nella comunità 10 utenti sono tuttora residenti, per seguire un programma terapeutico riabilitativo, inevitabilmente coinvolti per non dire travolti nel pesante clima negativo: il servizio terapeutico è stato interrotto, gli operatori non sono pagati da gennaio. Soltanto il nostro senso di responsabilità e la solidarietà delle Istituzioni Ecclesiastiche locali, del volontariato e di molta gente comune ha permesso agli utenti della comunità terapeutica di poter proseguire nel loro percorso riabilitativo che risulta comunque sempre più a rischio con il protrarsi della vicenda.

La situazione ormai è insostenibile: nonostante le numerose denunce alla Guardia di Finanza, all'Ispettorato degli Enti Cooperativi, all'Ispettorato del Lavoro e al Tribunale Civile di Bari, il presidente e gli amministratori della Cooperativa Teseo continuano a non assicurare l’assistenza agli utenti della comunità terapeutica ostacolando l’operato dei lavoratori a cui viene impedito il sostentamento economico. Tutte le proposte solutive avanzate dagli operatori e dagli utenti per giungere alla chiusura della vertenza non vengono prese in considerazione da un fantomatico consiglio di amministrazione.

In questo lungo frattempo, da marzo 2006 a febbraio 2007, mentre il presidente della cooperativa ha avuto tutto il tempo di intascare i pregressi mandati di pagamento delle ASL che tuttora stanno arrivando sui conti della cooperativa e che sta provvedendo a intascare indisturbato, gli operatori non hanno più la forza economica di andare avanti in questa battaglia, di far fronte alle spese per la gestione del centro residenziale, visto che l’amministrazione della cooperativa dal 1° settembre 2006 non provvede più al sostentamento del centro, cosa che è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Bari, ma a tutt’oggi ancora non è successo nulla.

E’ necessario inoltre pagare le spese processuali e gli avvocati, ed ora anche un deposito cauzionale di 7.500 euro al Tribunale Civile di Bari per il C.T.U. che si occuperà dell’ispezione straordinaria chiesti dai soci esclusi.
Per permettere ai soci lavoratori di arrivare fino in fondo ora che sono arrivate finalmente le udienze societarie per far valere i loro diritti e riavere il posto di lavoro è necessario sostenere economicamente questa battaglia di giustizia sociale. Chiediamo quindi alla cittadinanza attiva, al terzo settore, al mondo del volontariato la creazione di un “Comitato cittadino di sostegno alla Comunità terapeutica Teseo” che si faccia promotore di una raccolta di fondi. In primis per i soldi necessari per la cauzione, ma anche perché la situazione per gli operatori e per gli utenti è ormai insostenibile.


Chiediamo anche alle parti politiche di governo regionale e locale nonché ai funzionari preposti che si tenga conto della questione etica che si evidenzia, dove degli amministratori di una cooperativa sociale del territorio che gestisce servizi socio-sanitari alle fasce deboli non solo non hanno tenuto in alcun conto la base sociale della stessa, ma si sono permessi addirittura di licenziare ed escludere tutti i soci da anni impegnati nel loro lavoro, lasciando di fatto la cooperativa “vuota”.Attendiamo quindi fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso e confidiamo in una soluzione perché un patrimonio sociale costruito negli anni e che rappresentiamo, fatto dal nostro know how e dalla rete che in oltre dieci anni di lavoro abbiamo creato sul territorio, che sono la vera e unica ricchezza di ogni cooperativa, non vadano distrutti.

Per i soci esclusi della Cooperativa Sociale Teseo di Conversano (BA)

Liliana Tissino lilianatissino@libero.it
tel: 080/4952313
mobile: 339/4824877

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